ECCO PERCHE’ I COMMENTI AUTOMATICI SONO IL CANCRO DI INSTAGRAM
In passato abbiamo analizzato alcuni bot per l’automazione di alcuni processi su Instagram come ad esempio i like automatici.
L’automazione di queste attività, permette all’utente di ampliare il numero di follower, pur rischiando di attirarsi le antipatie di Instagram, che predilige un utilizzo corretto del social network, e cioè attraverso l’interazione umana.
Tuttavia le Web Agency e i Social Media Manager “poco attenti” e troppo spesso in malafede, pur di vendere un servizio in più al malcapitato di turno, propongono un servizio che, se non è accuratamente configurato, può rivelarsi dannoso e controproducente.
Prendiamo ad esempio la malcapitata azienda (di cui per ovvi motivi, oscuro il nome), che si è ritrovata ad utilizzare i commenti automatici in situazioni tragicomiche:
SITUAZIONE:
Ci troviamo davanti ad un’azienda di mangime per animali italiana che invita l’utente che utilizza un determinato hashtag, ad esempio #cane, #gatto o #animale, a visitare il proprio profilo. Le parole che ho elencato, non vengono però solamente utilizzate da utenti italiani, come abbiamo appena visto, ma anche da utenti giapponesi e da tutto il resto del mondo.
Questo perché l’utente cerca di espandere a macchia d’olio la propria foto, utilizzando la parola “gatto” (come in questo caso) anche in altre lingue, tra cui lo spagnolo e appunto, l’italiano.
Cosa comporta questo? Nel migliore delle ipotesi si sono solamente sprecati tempo e risorse e l’utente ignorerà il messaggio, ma che probabilmente si ritroverà il giorno dopo (e se non lui un altro utente australiano o indiano), nella peggiore… verrà segnalato come spam.
COME SI PUO’ EVITARE TUTTO QUESTO?
Affinché il bot sia correttamente configurato per evitare questo genere di inconvenienti, basterebbe ridurre sensibilmente il campo d’azione. Se l’azienda opera a livello locale, può porre come requisito minimo il commento automatico sulle foto geolocalizzate in Italia o vicino alla località in cui ha base l’azienda. Tuttavia mi sento di sconsigliare l’utilizzo di commenti automatici, ma di far da sé e senza il supporto di software.
Mi rendo conto che spesso manchi il tempo e la voglia di scandagliare determinati hashtag in cerca di follower o potenziali clienti, ma meglio di un occhio umano che ha bene in mente quale tipo di target “disturbare” per portare a casa un nuovo cliente, al momento non esiste. Forse nel giro di 10 anni, quando l’Intelligenza Artificiale cucinerà per noi, potrà anche clonarci virtualmente e fare quello che faremmo noi, ma per il momento, è molto meglio provvedere da sé e fare una ricerca mirata. In questi giorni sono tornato ad apporre like e commenti manualmente e contestualizzati alla foto. L’engagement delle immagini postate su Instagram sta di nuovo crescendo sensibilmente, così come gli stessi follower. Segno che la gente è stanca dei commenti automatici e favorisce un po’ di “calore umano”.
Bella scoperta, eh?
Fondamentalmente i commenti automatici sono il cancro di Instagram ed è facile ricorrere ad un ban o uno shadowban da parte del social network, ovvero una drastica riduzione del raggiungimento di persone quando i post vengono pubblicati. L’unico valido e alternativo rimedio è procedere ad una ricerca di nuovi contatti manualmente. Decisamente meno pratica e più dispendiosa, ma molto più efficace (ed economica).
E NON DIMENTICARTI DI CANCELLARE I FOLLOWER INUTILI!